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Donna, mamma e atleta: l’intervista a Valeria Straneo
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Donna, mamma e atleta: l’intervista a Valeria Straneo

Casa e lavoro: Valeria Straneo racconta la sua esperienza di mamma-atleta

Spesso, conciliare vita privata e attività professionale è davvero complicato.
Tanti impegni, tante scadenze, tanta voglia di trascorrere il tempo insieme alle persone a cui si vuole bene, ma anche desiderio di rendere al meglio sul lavoro.
La maratoneta Valeria Straneo, testimonial Ventura, lo sa bene. Sposata e mamma di Leonardo e Arianna, Valeria prova a destreggiarsi tra la famiglia, gli impegnativi allenamenti a cui si sottopone regolarmente e le gare a cui partecipa con successo.
Nell’attesa di correre in occasione di un nuovo appuntamento del Fitness Tour Ventura 2018 (la tappa di Bari del circuito Follow Your Passion, in calendario il prossimo 28 ottobre), le abbiamo chiesto qual è la sua ricetta per destreggiarsi fra casa e lavoro.

L’appoggio della famiglia e l’arte dell’organizzazione

Valeria, sei una donna e un’atleta, ma anche una mamma. Come si concilia questo ruolo con i ritmi serrati degli allenamenti di una professionista?
Ho la fortuna di avere accanto a me una famiglia che mi ha sempre aiutata e appoggiata nei momenti più duri della preparazione. Quando l’obiettivo agonistico si avvicina, richiede la massima dedizione. Spesso, mi ritrovo a passare diverse settimane fuori casa. Se non avessi mio marito ad aiutarmi, sarebbe tutto più difficile, per non dire impossibile. Lui è un libero professionista e, fortunatamente, può gestire meglio il suo tempo, senza particolari vincoli di orario. Poi, ci sono anche i nonni che, quando serve, ci danno un grande aiuto. In generale, bisogna sapersi organizzare molto bene, anche se, a volte, incastrare tutto alla perfezione, non è facile!

Da quando sei diventata mamma, la tua vita atletica è cambiata?
I miei figli sono nati nel 2006 e nel 2007. All’epoca, non ero ancora un’atleta professionista: correvo solo per divertimento e passione, mi allenavo poco rispetto a ora e lavoravo in un asilo nido. Semplicemente, se non avevo tempo per allenarmi, non mi allenavo! L’atletica non era ancora il mio lavoro e non rappresentava una priorità, quindi potevo permettermi di saltare gli allenamenti senza problemi.

Equilibrio e senso delle priorità aiutano a vivere meglio

Condividi questa passione per l’atletica con i tuoi figli? Vi allenate insieme?
Con loro, condivido l’amore per lo sport in generale. Qualche volta i miei figli vengono a correre con me, oppure mi seguono in bicicletta. Ma succede davvero raramente, perché dopo un po’ si annoiano!
A volte, facciamo esercizi insieme, come stretching o addominali. Mia figlia pratica ginnastica artistica a livello agonistico. Invece, mio figlio si diverte un sacco a lezione di rollerblade. Lo scorso anno, anche lui faceva atletica. Adesso, però, ne ha meno voglia. Io e mio marito li lasciamo scegliere in tutta tranquillità: la cosa importante è che si divertano e che facciano attività fisica. Possono praticare qualunque sport, non li costringiamo a fare nulla in particolare. Però, su una cosa siamo inflessibili: fare sport deve essere un’attività obbligatoria durante il loro tempo libero!

Hai qualche consiglio da darci per coniugare i ruoli di mamma e atleta?
Penso che ognuno debba trovare il proprio equilibrio personale e darsi delle priorità. A volte, ho la casa da pulire, la lavatrice da fare e altre incombenze, ma, piuttosto che saltare un allenamento o perdermi qualche attività con i miei figli, lascio perdere tutto il resto. Chiudo gli occhi e faccio finta di non vedere la casa che non è proprio uno specchio, il frigo vuoto o la cesta dei panni sporchi… piena!

[Foto © Valeria Straneo].

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